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Dollaro debole: Che fare con Adsense?

E’ un periodo un po’ negativo per chi fa affari con l’America, e per i webmaster che utilizzano il servizio, di guadagno per il proprio sito, AdSense è davvero difficile affrontare l’inesorabile perdita di valore del dollaro giorno dopo giorno. Il realtà vi è stato un periodo in cui il Dollaro sembrava essersi assestato attorno a 1.20 per acquistare un Euro.
Ma in questo periodo siamo arrivati attorno ai 1,33, questo significa che un dollaro paragonato ad un Euro vale 1/4 in meno. Vista la possibilità di bloccare i pagamenti da AdSense voi che fareste?…

truffare AdSense

Richiedere pagamenti in questo periodo è si ha la certezza di non prendere bene ma si prende, al contrario bloccare i pagamenti significa giocare d’azzarto considerando la possibilità che in futuro potrebbe anche peggiorare. Devo ammettere che nonostante gli sforzi di posizionamento o quant’altro si possa fare per un sito, questa faccenda non favorisce una progressione.
E’ bene quindi informarsi e discutere su questo fatto e grazie al solito Blog ho trovato un luogo dove i “disperati” in materia discutono del dollaro debole e si cerca di ragionare cos’è meglio per il futuro.
Discussione: http://www.alverde.net/forum/topic.asp?TOPIC_ID=20183

Utility

Chi volesse monitorare l’andamento del dollaro:
http://it.finance.yahoo.com/q/bc?s=EURUSD…

questo invece è un convertitore Dollaro / Euro:
http://it.finance.yahoo.com/valuta/convert…

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28 commenti su “Dollaro debole: Che fare con Adsense?”

  1. davvero, oh.
    mi piange il cuore guadagnare quasi 300 dollari e vedermi accreditare neanche 200 euro.
    che palle!

  2. si è vero però devo ammettere che comprare le cose dall’america è uno spasso in questo periodo

  3. Bella domanda… Anche se bloccando magari poi il dollaro diminuisce ancora e raddoppia la “fregatura”…

  4. va be’ quelli che sono…
    tanto se impostate il derivato il “sottostante” (qualunque esso sia) non va mai scambiato.
    si scambia solo la parte “sugli interessi”.
    Operazioni asimmetriche… che x 200 o 2000 fanno (a volte) gli stessi danni!

  5. non capisco esattamente di che parli..
    sicuramente per la mia ignoranza in materia
    ma mi sembra di intravedere qualcosa di interessante tra le tue righe…
    Se non ti disturbo se ti chiederei di fare un discorso più esplicito dei tuoi consigli?

  6. Ma sai che non ci avevo pensato… quasi quasi blocco anch’io i pagamenti. E’ il primo mese che adSense mi funziona… quasi quasi blocco tutto.

    Grazie

  7. scusate se vado ot… a parte il cambio da panico dollaro/euro usate p.iva per denunciare le entrare da adsense?….leggendo un po in giro sembra sia l’unico modo legale per essere a posto con il fisco italiano.

    ciao!

  8. si io ho la p.iva. ma volendo anche i privati possono averlo.
    credo basti inserire una ritenuta d’acconto…
    ma dovresti chiedere ad un commercialista.

    cmq io l’ho bloccati subito dopo il primo pagamento, anche perchè le banche su assegni esteri menano di commissioni. [azz.. e io studio pure ‘sta roba! ]

  9. Pare che i conti con l’oltre oceano non siano nè deducibili nè imputabili.
    Però non ci metterei la mano sul fuoco.
    Ad esempio l’hosting su CrystalTech non è scaricabile.

  10. Con l’america ci lavoro, e quando compro, come pochi giorni fa è da leccarsi i baffi che il dollaro sia così basso, per l’adsense l’ho bloccato fin da subito e i miei piccoli guadagni se ne restano sulle casse di google adsense fino a che il dollaro non sale. Bye.

  11. perchè Merlinox questa “discriminazione geografica”?
    Puoi sicuramente imputarli a costo d’esercizio, quindi perchè non “scaricarne” anche l’iva?
    il commercialista che dice in materia?

  12. @PiccoloSocrate: devo sentirlo ancora in dettaglio. Ma non è una discriminazione geografica, si tratta di leggi. E’ per quello che anche su Crystal ti chiedono se sei Americano o altro.

  13. Io ho cambiato hosting passando ad uno americano, con un notevole risparmio…da questo punto di vista il dollaro debole è una figata!!!

  14. Attenzione a bloccare il pagamento di adsense nel caso di dollaro debole: il rischio valuta è in finanza uno dei rischi più difficili da prevedere. Io sono del parere di incassare regolarmente; si riduce il rischio del cambio a fronte delle somme incassate mensilmente. Mettiamo il caso di bloccare il pagamento e di essere in un scenario di aumento del dollaro che si protrare per altri due anni: il rendimento di adsense si accumula e di conseguenza si accumula pure il rischio legato al cambio.

    Forse ho fatto più confusione che altro e se sbaglio mi farebbe essere corretto ma io la vedo così… il mio ragionamento assomiglia ad un investmento mensile PAC nell’azionario: gli acquisti mensili di quote riducono il rischio delle oscillazioni delle relative azioni….

    buona serata a tutti!

  15. Non ho letto tutti i commenti, ma non credo sia così semplice aggirare il problema. Credo che la conversione di valuta si basi sul tasso di cambio del periodo in cui quei dollari sono stati guadagnati e non sul valore del tasso al momento del pagamento. Mi sembrerebbe alquanto assurda come cosa..

  16. Mah io ho notato che al pagamento c’era unapercentuale in più di euro rispetto a quelli calcolati quando è finito il periodo utile. non saprei dire se è solo una coincidenza

  17. Il segreto sta nel ragionare in dollari. Guardiamo i nostri guadagni e non pensiamo in euro. google non ha la colpa del tasso di conversione.
    Preferireste essere pagati in euro e vedere click da 2 centesimi? a me fa più effetto rimanere con i 5 centesimi di dollaro minimi del click.
    Una domanda, ma perchè adwords da la stima dei prezzi degli annunci in euro allora?

  18. le stime dei prezzi sono in Euro perché su AdWords si paga in euro invece AdSense ti paga in Dollari… non posso esserne certo ma ho il presentimento che ci facciano un po di cresta, grazie al cambio.

  19. Credo che Google dovrebbe rendere pubbliche molti più meccanismi… lavora a mio parere troppo nell’ombra.

  20. Il dollaro è debole perchè gli stati uniti stampano la carta straccia che serve fisicamente a tutti i paesi del mondo per comprare il petrolio.
    Dato però che il prezzo è fissato dagli Stati Uniti, e non dagli arabi come si vuol fare credere (ed è convalidato dalle forze militari permanenti), il meccanismo serve per far sopravvivere l’economia americana che, nel caso il petrolio si potesse pagare con qualsiasi valuta, come del resto richiederebbe l’ideologia liberista, porterebbe rapidamente alla recessione perchè tutti si disferebbero dei dollari inutili.
    La colpa del caro petrolio è degli stati uniti.

I commenti sono chiusi.